Gabriele Morrione è nato a Cento (Ferrara) nel 1947; a otto anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive e lavora.
Inizia a fotografare ed a stampare in bianco e nero all'età di tredici anni; a diciotto ha già avviato una piccola attività professionale come ritrattista.
Nel 1972 si laurea in architettura con il massimo dei voti e la pubblicazione della tesi. Inizia l'attività professionale che viene tuttavia interrotta per svolgere il servizio militare, nel corso del quale troverà una diversa ma affine collocazione nell'ambito dello Stato.
Contemporaneamente, per qualche anno, frequenta come assistente volontario l'Istituto di Pianificazione Territoriale di Roma, con il prof. Mario Coppa.
Nel 1974, dopo aver svolto il servizio militare, entra come Architetto nel Ruolo Ingegneri dell'Aeronautica Militare; resterà fino al 2002, raggiungendo il grado di colonnello.
Partecipa a decine di progetti di edilizia pubblica e, per dodici anni, è Direttore Responsabile di una prestigiosa rivista - Edilizia Militare - che riscuote grande successo in ambito accademico e vede la collaborazione di autorevoli studiosi.
Negli anni '80, in parallelo all'attività statale, fonda (insieme a Donatella Castiglione Humani) una piccola società - la Phos - specializzata in fotografia industriale e iniziative editoriali per l'industria, svolgendo importanti incarichi in Italia e all'estero. Questa esperienza durerà circa un decennio. Affianca all'attività di architetto pubblico una intensa ricerca nel campo della fotografia di ritratto e di nudo, pubblicando diversi libri e anche un manuale di fotografia per la scuola, nell'ambito di significative esperienze didattiche svolte per il Comune e per la Provincia di Roma, citate come esperienze-pilota dall'Annuario di Time-Life del 1982.
Partecipa a campagne fotografiche per editori quali Electa, Mazzotta, Scheiwiller, finalizzate alla pubblicazione di libri d'arte per istituti bancari. Organizza numerose mostre sia personali sia per enti pubblici.
La più importante, nel 1980, dedicata a "Gaudi immagine e architettura", presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, nonostante l'evidente impronta artigianale, vede una grande presenza di pubblico e la vendita di circa mille copie del libro omonimo edito dalle Edizioni Kappa.
Nel 2002 ha esposto a Ferrara l'originale ricerca: "La donna che lavora tra ieri e domani", svolta su incarico della Provincia di Ferrara e tenutasi nelle sale del Castello Estense.
Nel 2005 una selezione di fotografie dai libri "Grammatica di donna" e "Veli" viene esposta al Manège di San Pietroburgo, nell'ambito della Settimana Internazionale della Fotografia, con grande successo di pubblico. Ma la vera passione di Morrione si è sempre rivolta alla fotografia di nudo femminile, in una continua ricerca che sappia raccontare e svelare l'unicità del corpo e il suo fascino seducente.
È del 2007 la mostra antologica (1976-2007) "Corpi di donna" esposta alla Galleria Spaziottagoni di Trastevere.
Ugualmente intensa l'esperienza nel campo del ritratto, esercitato sia come ricerca espressiva e sperimentale, sia come attività professionale.
Da qui è nata la mostra "Voci. Immagini e parole di donne. 1964-2009" (Spaziottagoni, novembre 2009), dove i testi, a corredo delle immagini e composti dalle stesse donne ritratte, rivelano le loro anime e il loro sentire.
Nel 2011 ha pubblicato il libro “Cinque donne”, dove i soggetti vengono fotografati non solo nello studio dell’autore, ma anche nei loro luoghi più caratteristici. Ognuna delle donne, inoltre, racconta la propria storia con modalità diverse ma sempre con grande partecipazione.
Nel 2014, infine, pubblica il suo ultimo libro: “Madri e figlie”, dove 80 madri e 99 figlie vengono riprese, quasi sempre a studio, e mostrano con notevole disponibilità i propri sentimenti reciproci. Anche loro scrivono, in una sezione separata del libro, il senso dell’esperienza vissuta, mentre diversi autori, nei testi preliminari, affrontano il tema del rapporto madre-figlia.
Attualmente, l’autore sta lavorando da diversi anni al completamento di un importante libro intitolato: “ISTANBUL. Immagine e memoria della città ottomana”, dove raccoglie non solo una vasta antologia di testi letterari dal 1500 ai giorni nostri, ma anche le sue fotografie, prodotte nel corso di innumerevoli viaggi, dal 1973 al 2016.
Come fotografo e architetto lavora, rigorosamente da solo, in un suggestivo studio di Trastevere, adiacente a piazza S. Cosimato.

Fotografia di Barbara Malter - 1988

Fotografia di Alberto Muciaccia - 2002